La Musa lo amò molto,
ma un bene e un male gli diede:
degli occhi lo fece privo e gli donò il dolce canto.
(Odissea VIII, 63-65)
ma un bene e un male gli diede:
degli occhi lo fece privo e gli donò il dolce canto.
(Odissea VIII, 63-65)
Omero diceva che i sogni veritieri arrivano da una
porta d’avorio, mentre quelli falsi da una di corno. Secondo Omero
era l’uomo stesso a decidere quale porta usare e ciò grazie al suo
stato evolutivo spirituale.
Nei poemi omerici i sogni vengono considerati come
vera realtà oggettiva. Il sognatore assume un ruolo passivo e
diventa nient’altro che un mezzo che la divinità utilizza. Ma
proprio perché l’uomo era solo un mezzo tra Dio e gli altri uomini
egli doveva essere saggio e puro.
Lo stesso Omero comunicava normalmente con il mondo
soprasensibile per mezzo dei sogni e alcuni hanno inteso in senso
allegorico la sua cecità. Egli era cieco al mondo esterno, al mondo
illusorio, perché essendo un iniziato percepiva il mondo
trascendente. In questo modo, la cecità era intesa come la vera
vista.
I sogni premonitori, presenti nei due poemi Iliade
ed Odissea, erano considerati dei messaggi divini, che giungevano
dall’alto e non conoscenze del proprio inconscio personale.
Omero non descrive i suoi eroi secondo la sua
fantasia, ma nei poemi vuole tramandare una conoscenza reale, legata
alla tradizione popolare e ai ricordi dell’uomo.
Il culto degli eroi nel periodo omerico assume una
netta similitudine con il mondo dei santi della chiesa cattolica; gli
eroi omerici venivano trasportati dopo la morte nelle isole dei Beati
e da lì potevano aiutare gli uomini buoni, in special modo con
l’azione onirica.
Gli eroi assumevano così un valore intermedio tra
uomo e-le divinità, ad essi ci si poteva rivolgere per i bisogni più
materiali.
La differenza sostanziale tra l’azione onirica
degli antichi e quella attuale della psicanalisi è che i primi
vedevano nel sogno un’azione esterna proveniente da dei piani
diversi da quelli umani (dei e demoni), mentre attualmente il sogno
viene considerato un’azione, interna dell’essere stesso, che
agisce in maggior parte nel sub-conscio.
Estratto da Il mistero dei vostri sogni di
Valerio Sanfo
Nessun commento:
Posta un commento