domenica 3 agosto 2014

Il sogno secondo Omero.

La Musa lo amò molto,
ma un bene e un male gli diede:
degli occhi lo fece privo e gli donò il dolce canto.

(Odissea VIII, 63-65)  

Omero diceva che i sogni veritieri arrivano da una porta d’avorio, mentre quelli falsi da una di corno. Secondo Omero era l’uomo stesso a decidere quale porta usare e ciò grazie al suo stato evolutivo spirituale.
Nei poemi omerici i sogni vengono considerati come vera realtà oggettiva. Il sognatore assume un ruolo passivo e diventa nient’altro che un mezzo che la divinità utilizza. Ma proprio perché l’uomo era solo un mezzo tra Dio e gli altri uomini egli doveva essere saggio e puro.
Lo stesso Omero comunicava normalmente con il mondo soprasensibile per mezzo dei sogni e alcuni hanno inteso in senso allegorico la sua cecità. Egli era cieco al mondo esterno, al mondo illusorio, perché essendo un iniziato percepiva il mondo trascendente. In questo modo, la cecità era intesa come la vera vista.

I sogni premonitori, presenti nei due poemi Iliade ed Odissea, erano considerati dei messaggi divini, che giungevano dall’alto e non conoscenze del proprio inconscio personale.
Omero non descrive i suoi eroi secondo la sua fantasia, ma nei poemi vuole tramandare una conoscenza reale, legata alla tradizione popolare e ai ricordi dell’uomo.
Il culto degli eroi nel periodo omerico assume una netta similitudine con il mondo dei santi della chiesa cattolica; gli eroi omerici venivano trasportati dopo la morte nelle isole dei Beati e da lì potevano aiutare gli uomini buoni, in special modo con l’azione onirica.
Gli eroi assumevano così un valore intermedio tra uomo e-le divinità, ad essi ci si poteva rivolgere per i bisogni più materiali.
La differenza sostanziale tra l’azione onirica degli antichi e quella attuale della psicanalisi è che i primi vedevano nel sogno un’azione esterna proveniente da dei piani diversi da quelli umani (dei e demoni), mentre attualmente il sogno viene considerato un’azione, interna dell’essere stesso, che agisce in maggior parte nel sub-conscio.

Estratto da Il mistero dei vostri sogni di Valerio Sanfo

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