Potrà tornare a vedere nonostante la sua retinite pigmentosa,
malattia ereditaria che l'ha resa cieca ormai 2 anni fa, e dovrà
ringraziarne l'occhio bionico che le è stato impiantato pochi giorni
fa da un team di medici guidato da Gregg Kokame, presidente dell'Eye
Surgery Center of Hawaii. E' questo il destino di una donna
settantaduenne che sta ora aspettando che l'apparecchio sia messo in
funzione. L'attesa – circa 15 giorni dopo l'intervento – è
determinata solo dalla convalescenza necessaria per guarire
dall'intervento chirurgico, ma una volta messo in funzione Kokame
assicura che l'impianto le permetterà di vedere i movimenti attorno
a lei.
L'intervento cui è stata sottoposta la paziente – la prima
nell'area asiatica del pacifico – arriva a due anni di distanza
dall'impianto del primo occhio bionico mai effettuato al mondo.
All'epoca a cimentarsi nell'impresa erano stati i chirurghi del Royal
Victorian Eye and Ear Hospital di Melbourne, in Australia. Da allora
la tecnologia si è evoluta molto, tanto che rispetto ai flash di
luce visti dalla paziente cui è stato impiantato il primo occhio
tecnologico si è arrivati oggi alla possibilità di percepire
diverse gradazioni di grigio. La paziente hawaiana potrà insomma
riprendere a vedere in bianco e nero, e anche se non riuscirà a
distinguere i particolari delle immagini ci sono speranze che in
futuro l'evoluzione dei software utilizzati le permettano di
migliorare la sua vista.
L'apparecchio impiantato nella sua retina è formato da una rete
di microelettrodi connessi al nervo ottico, attraverso cui inviano al
cervello le immagini catturate da una telecamera integrata in un paio
di occhiali cui sono collegati tramite tecnologia wireless. “Questo
impianto di 'occhio bionico' può potenzialmente restituire la vista
a pazienti completamente o quasi completamente ciechi – spiega
Kokame – Sono stato coinvolto nella cura della cecità ereditaria
sin dall'inizio della mia carriera in oftalmologia allo Jules Stein
Eye Institute dell'Università della California di Los Angeles. Ho
visto pazienti perdere progressivamente la vista, ma ora è
disponibile questa nuova tecnologia futuristica per consentire il
potenziale recupero della vista a pazienti funzionalmente ciechi”.
fonte Salute24 - ilSole24ore
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