di Elisabetta Soglio, Corriere della Sera, 3 agosto
2014
Cinque righe di mail per
liquidare un progetto annunciato da mesi, su cui c’erano già
almeno venti persone al lavoro e che avrebbe avuto un forte impatto
sociale e culturale. Il Padiglione Italia non ospiterà, come
ripetuto più volte, il mercato al buio gestito dall’Istituto dei Ciechi. Giovedì scorso Marco Balich, direttore artistico di
Padiglione Italia, ha scritto ai responsabili dell’Istituto una
stringata mail per comunicare «con dispiacere» che «a causa di una
forte spending review in atto Padiglione Italia ha deciso di non
collaborare con il vostro progetto». Altrettanto dispiaciuto, anzi
sicuramente di più, il commissario dell’Istituto Rodolfo Masto ha
risposto facendo notare che «questa notizia calpesta la dignità dei
ciechi». Masto (che ieri, dopo 14 anni, ha lasciato la guida del
Golgi Redaelli) ha ricordato che «almeno 20 non vedenti si stavano
preparando da tre mesi per essere guide efficienti e dare un’immagine
positiva di se stessi e del nostro Paese».
Il progetto, come era
stato spiegato dagli stessi responsabili del Padiglione e come era
illustrato nel loro sito, partiva dall’idea che «i mercati sono
anche un’esplosione di stimoli sensoriali: gli odori, i profumi, i
rumori, il contatto fisico... La vista - spiega ancora adesso il sito
- molto spesso ci impedisce di apprezzare a fondo gli altri sensi e
allora ecco il perché del Percorso al buio, al secondo piano della
Mostra. Con l’Istituto dei Ciechi di Milano, autore della
bellissima esperienza di Dialogo nel Buio, stiamo progettando un
viaggio all’interno di un mercato, per ricordarci come molte delle
nostre esperienze quotidiane, in assenza i vista, guadagnino in
profondità, in valore emozionale». Nel mercato, quindi, sarebbero
stati a disposizione alcun non vedenti che, preparati ad hoc,
avrebbero accompagnato i turisti e i visitatori: proprio per questo
era iniziato l’addestramento che prevedeva anche un corso di
lingue, dal momento che molti dei turisti saranno stranieri». Il
tutto, sarebbe poi culminato nell’esposizione del quadro di Renato
Guttuso, la Vucciria, che racconta il famoso mercato di Palermo. Alla
fine, il quadro ci sarà, ma il percorso nel buio no.
«Io non mi
arrendo - insiste Masto - e mi appello al commissario del Padiglione
Italia, Diana Bracco e al commissario unico di Expo, Giuseppe Sala,
che sicuramente si rendono conto del valore culturale e sociale che
avrebbe avuto questa esperienza agli occhi del mondo che arriverà
all’Expo»...
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